Early music, “musica antica”. Un concetto che nel tempo è stato declinato in modi diversi e che ha abbracciato periodi storici diversi, ma che in sostanza ha riguardato il rapporto fra un “noi” contemporaneo e pratiche musicali, repertori, relativi ad un passato più o meno remoto. Se gli uomini del XVIII secolo iniziarono di fatto a riflettere sulla musica del proprio passato, è nel corso del XIX secolo che l’interesse per la musica del passato (Rinascimento, Barocco) inizia a tradursi nell’intensificarsi di iniziative di studio, ricerca, pubblicazione ma altresì di riesecuzione nel solco della tradizione romantica e tardoromantica. Sarà il secolo delle avanguardie, della rottura del canone ottocentesco che si interrogherà sul come eseguire con proprietà di stile le musiche pre-classiche, facendo convergere le conoscenze che venivano dal versante musicologico (filologia, organologia, storia etc.) con la ricerca di una prassi esecutiva storicamente informata. A questi temi è dedicata la conferenza dal titolo: Early music. Alle origini di un fenomeno.
Roberto Milleddu ha compiuto studi presso l’Università di Cagliari e presso il Conservatorio Palestrina di Cagliari, laureandosi in Etnomusicologia con una tesi inerente il canto a più voci di tradizione orale. Partito da studi sull'attività musicale e l’arte organaria in Sardegna tra i sec. XVIXIX, si avvicina alla prospettiva etnomusicologica, orientando la sua ricerca intorno alle pratiche musicali d’ambito religioso e le polifonie di tradizione orale interessandosi altresì alla documentazione archivistica relativa a tali pratiche. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni di carattere etnomusicologico e organologico. Collabora con il Laboratorio organi storici del Conservatorio di Cagliari e con il Corso di Musica liturgica “Colimus” organizzato dal Conservatorio e dall’Ufficio Liturgico della Diocesi di Cagliari.